Visto da me: Atalanta-Lazio 3-2 (CI)
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di MagoMerlino
Ormai gli inizi di partita della Lazio stanno diventando una prassi: giochicchiamo il pallone col portiere per far alzare gli avversari, che infatti alzano il pressing, recuperano il pallone dai piedi dei Laziali e segnano. La Lazio deve sperare che gli avversari non sfruttino i vantaggio che gli vengono offerti da questo atteggiamento, altrimenti è costretta a dover rincorrere.
La Coppa Italia era forse l'obiettivo primario da concretizzare in stagione; invece usciamo contro un avversario ostico che, nonostante errori e orrori, stavamo domando, arrivando a poter giocare quasi l'intera ripresa con l'uomo in più. Tra l'espulsione e il loro gol passa il tempo passato dal vantaggio di Acerbi al loro pareggio.
Sono discorsi vecchi: quando il tecnico ricorre ad un turn over un poco più profondo, quelli chiamati in campo non si dimostrano all'altezza del ruolo, per limiti personali e perché assortiti non benissimo. Inzaghi vuole difendere ad oltranza la sua identità di gioco, ma appare evidente che ci sono calciatori non all'altezza della situazione. Non riuscire a creare nulla in superiorità numerica, subendo poi quel gol e pure quel rigore, è delittuoso.
Domenica ricominciamo, l'avversario è lo stesso, vediamo cosa abbiamo imparato e vendichiamo questa sconfitta.
Fuori in questa maniera dalla Coppa Italia, con un turno proibitivo di Champions e invischiati nel traffico in campionato, visti i recenti mercati, una cosa appare chiara: qualcosa in società si dovrà pur cambiare. E credo sia doveroso cominciare dal DS, se è vero che i vecchi ancora sembrano più indispensabili di quelli che li dovevano sostituire.
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