Visto da me: Lazio-Napoli: 1-4
|
di MagoMerlino
Il primo tempo conferma l'ottimo lavoro di Inzaghi, collettivo che riesce ad imporre il proprio gioco a cospetto del Napoli uno dei maggiori candidati alla vittoria dello scudetto. La Lazio riesce ad assorbire egregiamente anche l'infortunio di Bastos, continuando a mettere in difficoltà l'avversario, fino a trovare il meritato vantaggio con De Vrji che a centro area gira in rete, complice Reina, uno splendido pallone servito da Immobile, dopo una pregevole azione personale in cui salta l'intera batteria di sinistra di difensori napoletani. La Lazio riesce a controllare con applicazione e carattere la reazione del Napoli, rischiando solo in un paio di occasioni la rete del pareggio, reattivo Strakosha in una di queste, ma senza subire troppo il gioco degli avversari.
Quando l'arbitro manda le squadre negli spogliatoi per l'intervallo, la Lazio è prima in classifica insieme alla Juventus che sta pareggiando in casa contro la Fiorentina.
Dagli spogliatoi per il secondo tempo, esce però un'altra Lazio. Quando Murgia comincia a prepararsi per entrare si ipotizza la sostituzione di Parolo apparso sottotono. Invece Inzaghi è costretto a sostituire De Vrji e spostare sulla linea dei centrali Leiva. Come a Genova il brasiliano ha l'esperienza e la personalità per muoversi in quella posizione, ma appare subito in difficoltà, soprattutto perchè anche gli altri due componenti del trio, sono surrogati nel ruolo di centrali difensivi. Inoltre arretrare Leiva sulla linea dei centrali, priva la difesa del principale schermo di centrocampo, esponendola al gioco avversario. Forse al posto di Murgia, bravo, volenteroso, ma in certi frangenti soprattutto in fase d'interdizione risulta ancora leggerino, Inzaghi avrebbe potuto provare a far entrare Di Gennaro più esperto e più centrocampista centrale. Sta di fatto che il Napoli sfrutta immediatamente le carenze difensive della Lazio, pareggia e passa in vantaggio, per poi chiudere virtualmente l'incontro con un gol di Martens che azzecca una parabola sotto l'incrocio, riprendendo da fuori area una respinta corta di Strakosha, senza che nessuno dei difensori Laziali nelle vicinanze, avesse la reattività di provare a contrastarlo. La jella completa l'opera quando poco dopo la terza sostituzione di Inzaghi, che inserisce Lukaku al posto di Milinkovic-Savic, agli infortuni muscolari si aggiunge Basta, in una azione dove si trova da solo a fermare tre napoletani lanciati in contropiede. Ridotta in 10 la Lazio prova a tenere dignitosamente il campo e il rigore nei minuti di recupero che sancisce il risultato finale, non cambia nulla nel giudizio della partita.
Partita quindi dai due volti completamente opposti, primo tempo dove la Lazio ha controllato il gioco dimostrandosi sugli stessi livelli qualitativi del Napoli e secondo tempo imposto dagli infortuni e dalla scarsa qualità nelle scelte delle sostituzioni.
Ritengo però non sia costruttivo prendersela solo con la jella, per quanto accanitasi in maniera incredibile nella stessa partita, per giustificare l'emergenza assoluta provocata dai tre infortuni muscolari, la Lazio ha affrontato la scorsa stagione con una batteria di centrali come De Vrji, Hoedt, Bastos e Wallace, con Radu a sostegno ed aveva solo gli impegni di campionato più 5-6 partite di coppa Italia. Quest'anno con l'impegno della Europa League e la necessità di affrontare gli impegni ravvicinati non si è ritenuto, nonostante le ripetute sollecitazioni dell'allenatore, di sostituire con un Paletta qualsiasi, la cessione di Hoedt. Nessuno chiedeva un Nesta, ma un centrale di ruolo esperto e pronto, invece si è messo a disposizione di Inzaghi un calciatore acerbo con qualche incompleta presenza l'anno scorso nella Salernitana e l'ingaggio di Caceres che arriverà a gennaio e che fin qui nel Verona si è dimostrato lontanissimo dal calciatore che aveva indossato la maglia della Juventus.
Se poi si vuole comunque banalizzare il discorso asserendo che se ci fossero stati a disposizione altri tre centrali, se ne sarebbero infortunati quattro, oppure negando che giocatori come De Vrij sono a rischio infortunio, in particolare se stressati con partite ravvicinate e senza contare la preparazione che probabilmente ha portato i calciatori ad essere pronti per la finale di Supercoppa, ma che può esporli ad infortuni muscolari.
Quando la società azzecca le cose è giusto renderle merito, ma quando come in questo caso si ostina a non risolvere questioni evidenti di carenza e qualità di rosa, manca oltre ad un centrale difensivo, anche un centrocampista di gamba, forte nei contrasti, alternativo a Leiva, ruolo vacante già negli anni scorsi quando per sostituire Biglia il tecnico era costretto ad inventarsi soluzioni estemporanee, l'esercizio critico è doveroso.
Negarlo a prescindere, a mio parere, non è un atteggiamento costruttivo e rischia di far progredire un graduale processo di roministazione di alcuni tifosi, anche negli atteggiamenti sugli spalti dello stadio, per i quali è sempre e solo colpa di sfortuna e arbitri.
Ora Inzaghi sarà costretto ad inventare la difesa, sperando di superare gli impegni da domenica a Verona, fino alla sosta per le nazionali, in maniera da rimanere nelle posizioni di classifica meritatamente ottenute e che la sconfitta contro il Napoli non inficia particolarmente. Resta la prestazione del primo tempo e la Lazio del primo tempo ha dimostrato di essere competitiva per i massimi livelli.
|
Votazione: Questo articolo non è stato ancora votato.
|
|
|