Visto da me: Lazio-Juventus 0-2 (finale di Coppa Italia)
|
di MagoMerlino
La stagione nel suo insieme rimane eccellente, anzi viste le premesse estive, eccezionale. Il risultato della finale non cambia il giudizio generale. La partita, però, è stata completamente sbagliata, nell'assetto tattico iniziale, nell'atteggiamento e nella prestazione sia collettiva che di molti singoli. Serviva la partita perfetta stile derby, serviva quella prestazione, serviva quella determinazione, serviva l'impresa. Invece la Lazio si è presentata in campo con l'atteggiamento delle ultime 9 partite contro la Juventus, tutte perse nella stessa maniera, unica eccezione la precedente finale di coppa Italia, l'unica dove siamo riusciti a chiudere i 90 minuti in parità e probabilmente anche l'unica dove abbiamo segnato. Certo la Juventus si è presentata in campo determinata e con la migliore formazione possibile, niente Lemina, niente Lichtsteiner, niente Sturaro, niente Quadrado contemporaneamente in campo e tra i pali un portiere.
La Lazio ha avuto la sua occasione, non è stata fortunata con il legno colpito su tiro di Keita Balde, ma poi il gioco è passato nei piedi juventini, la Lazio non è stata in grado di opporre resistenza. Le reti juventine due episodi, due errori difensivi Laziali. Soprattutto il primo, Wallace e Lulic lasciano indisturbato dani alves di mirare e segnare. La Lazio non è riuscita ad organizzare una reazione, non è riuscita a creare e trovare spazi, a far correre il pallone a pressare, la Juventus era compatta e corta, pronta a difendere in 10 e ad attaccare in 6, trovando sempre uno spiraglio nel centrocampo della Lazio dove inserirsi per portare il pallone verso la porta di Strakosha, che si è reso protagonista di interventi decisivi che hanno consentito alla Lazio di rimanere comunque in partita. Strakosha per la Lazio è stato probabilmente il migliore in campo. Fisicamente gli juventini hanno vinto tutti i contrasti e questo della mancanza di fisicità dei giocatori Laziali è un vecchio problema mai risolto. Troppi Laziali sottotono, Milinkovic Savic è stato tra i pochi a vincere qualche contrasto a centrocampo, ma poi non ha mai trovato la giocata, sbagliando un numero enorme di passaggi. Biglia ha lavorato molto, senza trovare grande assistenza nei compagni. Lulic oltre all'errore sulla mancata chiusura del gol, ha spesso portato a spasso il pallone rivelandosi inconcludente. Keita Balde ha avuto il lampo iniziale, ma poi si è perso tra i corazzieri juventini, non trovando mai spazi. Immobile ha provato, soprattutto nel secondo tempo, ma anche lui è stato spesso impreciso. Probabilmente è stato un errore anche schierare Parolo non perfettamente ristabilito dall'infortunio di Firenze, dove doveva essere sostituito alla fine dell'intervallo. Inzaghi avrebbe dovuto gestire meglio anche quella partita, modulando diversamente gli impegni dei singoli.
Nel secondo tempo la Juventus ha controllato abbastanza agevolmente la partita, dosando le forze, Allegri non ha neppure sentito il bisogno di completare le sostituzioni, tanto era comoda la situazione. La Lazio non è riuscita a trovare la giocata, lo spunto vincente per riaprire la partita, solo quel pallone di Immobile ad un metro dalla linea di porta, a fare il paio con l'azione iniziale del primo tempo di Keita Balde. Poi solo sterili tentativi da lontano, quando alla Lazio mancano gli stoccatori dalla distanza. A poco è servito l'ingresso in campo di Felipe Anderson, non possiede la stessa personalità di Keita Balde quando subentra a partita in corso dalla panchina, ha comunque provato un paio di percussioni palla al piede e un tiro dal limite dell'area di poco fuori, troppo poco per sperare di riaprire e ribaltare la partita. L'uscita di De Vrji per il consueto infortunio ha finito di depotenziare la squadra, Luis Alberto ha provato qualche giocata, ma senza troppa convinzione.
La Juventus si è dimostrata più forte, la Lazio dal suo canto, non ne esce ridimensionata, ma contro la Juventus non si è riusciti a vedere la Lazio di Inzaghi, probabilmente il gap con le migliori, quando queste giocano come sanno, è uno scalino difficile da superare. Se la Juventus riuscirà a vincere lo scudetto e bisognerà verificare se gli basteranno i consueti 20 minuti di gioco vero contro il Crotone, per poi gestire la partita, potremo verificare le nostra ambizioni nella prossima finale di Supercoppa italiana. Per queste rinnovate ambizioni la società dovrà dimostrare di aver fatto il salto di qualità professionale e dimostrare di essere capace di far passare la squadra dal ruolo di sorpresa a quello di conferma. Le basi ci sono, bisogna costruirci sopra.
|
Votazione: da 1 utenti.
|
|
|