Visto da me: Lazio - Napoli Soccer: 0-3

di MagoMerlino

La classifica resta interessante, l'obiettivo di tornare in Europa intatto, la stagione è comunque ottima. Poteva diventare esaltante con la rincorsa al terzo posto, ma la partita contro il Napoli conferma i limiti strutturali conosciuti di questa squadra e conferma anche che la società non riesce a supportare le ambizioni che la squadra stessa riesce a crearsi quando le cose vanno bene. A gennaio andavano presi due calciatori per tentare di completare la rosa, mettendo a disposizione di Inzaghi un centrocampista e una punta, è la mancanza di coraggio e di ambizione, oltre all'assenza di capacità di professionali dei dirigenti, il freno alle ambizioni di calciatori e tifosi.

Che la Lazio sia in difficoltà fisica e non riesca più ad imporre ed esprimere il suo gioco con continuità, riuscendoci solo a sprazzi e quando l'avversario cala d'intensità nella sua manovra, era chiaro da prima della sosta, nella partita contro il Cagliari, un pizzico di fortuna ci ha aiutato a Sassuolo, poi la qualificazione alla finale ha coperto gli errori commessi nella sconfitta nel derby di ritorno di Coppa Italia, fino alla partita col Napoli che ci ha sovrastato sia dal punto di vista dell'organizzazione del gioco che su quello atletico, nonostante venisse da impegnativo un doppio confronto con la Juventus e con 24 ore di meno per recuperare.
Giustificazioni parziali le assenze di Biglia e De Vrij e Lulic, oltre ad un arbitraggio a tratti irritante, ma non sufficienti a spiegare una sconfitta che numericamente va anche oltre i meriti dei napoletani e i demeriti della Lazio. Le continue triangolazioni a uno-due tocchi, con rapidi cambi del fronte d'attacco, degli uomini di Sarri, hanno costantemente messo in difficoltà sia il centrocampo che la difesa della Lazio, apparsi nell'occasione non all'altezza dell'impegno. Nonostante la costante pressione napoletana la Lazio è riuscita ad affacciarsi raramente nell'area avversaria, ma creando sempre pericoli alla porta avversaria.

Tutte le reti del Napoli sono arrivate a causa di gravi errori collettivi della retroguardia Laziale, cosa che deve imporre una seria riflessione su come affrontare i prossimi impegni, sia per quanto riguarda gli uomini da schierare, sia sulla tattica da applicare, dovendo gestire De Vrji per averlo nelle migliori condizioni a fine mese nel derby di ritorno di campionato, decisivo a questo punto per la lotta al vertice, che nella finale di coppa Italia. Inoltre speriamo che Strakoscia non si sia adagiato sugli allori, soprattutto ora che l'ennesimo infortunio di Marchetti gli assicura il posto da titolare, le ultime prestazioni del portiere sono stata tutte al di sotto della sufficienza.
Bisognerà inoltre ritrovare obbligatoriamente una condizione fisica migliore.

La formazione iniziale proposta da Inzaghi è stata obbligata dalla assoluta povertà di alternative valide in rosa. Purtroppo Murgia è apparso ancora acerbo ed è stato costretto più di una volta a chiedere platealmente scusa per gli errori di misura commessi, ben più gravi sono stati gli errori in serie commessi in rapida successione da Wallace, Bastos e Radu che hanno portato al vantaggio napoletano. Nelle intenzioni di Inzaghi, spiegate a fine partita, c'erano le mosse per provare a cambiare l'andamento dell'incontro ad inizio ripresa, ma la Lazio rientrata in campo dopo l'intervallo, è stata una squadra ancora più in difficoltà che nel primo tempo. Anche il raddoppio napoletano è scaturito da errori in serie dei difensori, vanificando le buone intenzioni di Inzaghi. La Lazio con l'ingresso di Keita Balde ha comunque reagito, sfruttando un calo nell'intensità di gioco napoletana, non riuscendo però a riaprire la partita più per sfortuna che per imprecisione. Con il passare dei minuti anche la reazione d'orgoglio della lazio si è affievolita e il Napoli ha segnato una terza rete che va oltre i suoi meriti e penalizza oltremodo la Lazio.
Pessime le prestazioni singole e collettive di tutti i difensori, escluso Hoedt entrato nella ripresa, buona le prestazioni di Lukako e Milinkovic Savic, comunque apparso appesantito, abbandonato a se stesso Immobile, che ha avuto poco sostegno da Felipe Anderson andato come al solito a corrente alternata.
Adesso bisogna lavorare per ritrovare una condizione fisica sufficiente a difendere il comunque prestigioso quarto posto ed arrivare nel migliore dei modi alle partite chiave della stagione, gestendo nel migliore dei modi anche il materiale umano a disposizione.

Votazione: ***** da 1 utenti.