Visto da me: Lazio-Napoli 0-0

di Davide-Frusta-Er Matador



Provare anche per soli dieci minuti due terzini di spinta, e magari Kamada, Luis Alberto e Vecino a riempire l'area di rigore, per vincere?

No! Togli Guendouzi perché non hai mezza idea che possa sopperire a determinane mancanze.

Cambi uno con uno, pensando ottusamente che possa bastare il fottuto modulo per vincere le gare.

Le uniche due occasioni nascono da verticalizzazioni che non hanno nulla a che vedere col gioco di Sarri, e tu ti ostini a fare ‘ste cagate.

Mazzarri arriva, in cinque giorni cambia modulo, fa entrare gente appena comprata, sperimenta, modifica, tutto per il bene della squadra.

A noi servono gli anni, e forse manco quelli.

Perché catenacciari?

Al Napoli mancava mezza squadra, e Mazzarri ha fatto quello che qualsiasi allenatore non malato di mente avrebbe fatto.

Mi si sono slogate le mascelle a forza di sbadigliare.

Il Napoli dimezzato era una occasione da sfruttare, ma purtroppo è il copione di quest' anno: se non verticalizzi non metti in condizione le punte di tirare in porta, e se non tiri in porta non segni.

Stendo un velo pietoso sulla formazione iniziale e sulla gestione de cambi, per un senso di umana pietà nei confronti di chi ormai è chiaro che non ce sta più de capoccia.

Spero solo che ci saluti prima possibile.

P.S. Peccato per il gol annullato a Castellanos (nella foto, ndr), mi dispiace soprattutto per la signora di Frigo.


Pienamente d'accordo. Osservazioni sparse:

1) a proposito di sbadigli: nel secondo tempo ho seguito con un occhio la Lazio e con l'altro il Tagikistan, giunto ai quarti di Coppa d'Asia dopo aver eliminato ai rigori gli Emirati Arabi, perché non ne potevo più.
Avvertivo il bisogno di tifare per una squadra che desse un senso, tattico e motivazionale, al fatto di trovarsi su un campo da calcio

2) A proposito di sterilità offensiva: una squadra normale, in mancanza d'altro, avrebbe sfruttato i piazzati dalla trequarti che Luis Alberto calciava meno peggio del solito.
Cos'è mancato? La minima organizzazione sui movimenti in area.
Questi i risultati del gggggioco, oltre a un modulo che nella sua fissità è ormai un cancro.
Anche se, va detto, espressione ed esasperazione di un problema comune alle ultime conduzioni tecniche, da Pioli compreso in poi: allenatori e uomini piccoli che, per titillare il proprio ridicolo ego da maestri di calcio, giocano sempre allo stesso modo

3) A proposito di catenacciari: schierarsi in dieci dietro, a prescindere dal fatto che lo si ami o lo si ritenga opportuno, è parte del gioco.
Mazzarri come al solito è andato oltre, col ricorso al fallo sistematico a tratti intimidatorio: non siamo ai livelli delinquenziali di Maurigno, ma in ogni caso nell'ambito dell'ostruzionismo e dell'antisportività, concetti che vanno un po' oltre rispetto al catenaccio puramente tattico.
Il tutto, naturalmente, con la complicità della peggior direzione di Orsato in una gara della Lazio, col fischietto di Schi(f)o ieri indistinguibile da un Massa o un Irrati qualsiasi

4) A proposito dell'arbitro: il rigore su Castellanos è la quintessenza della malafede, anche per il rifiuto di rivederlo al VAR.
Al quale, però, una squadra con un minimo di dignità e mestiere avrebbe opposto una palla buttata fuori e un assedio che lo convincesse a cambiare idea.
Mentre i nostri, col solito atteggiamento da chierichetti e parastatali, hanno continuato nel compitino come se nulla fosse.
Anche qui, un problema ormai atavico e preesistente alla sciagura del Valdarno.
Anche qui, vedi al punto 1)

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