Visto da me: Lecce-Lazio 2-1
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di Breizh
Note sparse dopo una notte di merda. Incazzatura che non passa (come tutti, immagino).
Si intuiva già dalla fine primo tempo uno scollamento fra difesa e centrocampo: i centrocampisti faticavano a mantenere le distanze.
Sia Zaccagni che Felipe hanno fatto un lavoro oscuro di copertura sopperendo alle difficoltà di corsa del centrocampo: ci siamo accorti della loro assenza nel finale, infatti. Vero che fino al gol il Lecce non aveva avuto occasioni clamorose e si poteva ipotizzare che la difesa tenesse, ma si sentiva che sulle fasce eravamo in difficoltà.
Mi ha fatto incazzare in modo selvaggio l'incapacità di sfruttare il buon vecchio caro contropiede (ah, il misteraccio di Frigo!) quando hai avuto la fortuna di passare in vantaggio e l'avversario ha accusato il colpo. Insomma, noi non sappiamo rifilare il colpo del KO ma siamo bravissimi a creare le condizioni per subirlo.
Fra i nuovi, Kamada ha fatto il compitino (ma ha mostrato anche ottime qualità). Isaksen è quello che ha fatto peggio: al netto di un rigorino che avrebbe guadagnato (il fuorigioco che non l'ha fatto considerare non c'era affatto) si è sistematicamente fatto saltare come un birillo. E infatti i due gol nascono dalla sua parte. Castellanos è stata l'inutile mossa della disperazione. Ne consegue che forse far uscire Felipe e Lazzari non sia stata un'ottima idea.
Il Lecce ha vinto quattro partite in casa da quando è tornato in A, di cui due con noi ('cciloro). Poi, certo, gli episodi: Falcone ha un riflesso strepitoso su Immobile (e parecchio culo) e la partita rimane aperta. Ma è il calcio. Rimane il fatto che non creiamo molte occasioni con una squadra che lotterà per salvarsi.
Con il Genoa servono i tre punti. Ed evitare infortuni e cartellini rossi.
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