Visto da me: Lazio-AZ Alkmaar 1-2
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di Orazio Scala
Nel calcio contano i calciatori, tutto il resto è contorno quasi insignificante.
Poi ci sono i mezzi calciatori. Quelli che avrebbero bisogno delle "motivazioni". Ma il valore complessivo di un calciatore non può essere spacchettato in componenti: se Milinkovic-Savic gioca alla grande tre partite e vaga in campo scojonato in altre due, non siamo di fronte a un campione, ma a un mezzo campione. E un mezzo campione è meno utile di un Marusic che gioca da sei con continuità.
Ora spendiamo la favoletta che avremmo una rosa troppo corta per giocare al meglio campionato e Conference. No, dico, la Conference. Il Napoli gioca campionato e Champions e lo fa al meglio, utilizzando i migliori undici nella medesima percentuale in cui li utilizza la Lazio.
Basta, basta con le favolette. La realtà è che più di un mezzo calciatore, dopo Napoli, si è sentito evidentemente Rivelino: con la piccola differenza che la cattiveria agonistica di Rivelino in una partita certi mezzi calciatori non la sommano nemmeno in tutta la carriera.
Aveva ragione, una volta tanto, Sarri in conferenza stampa: Napoli può diventare un pericolo. Ma, se sono favolette anche le presunte "rigenerazioni" di calciatori su cui piace tessere ragionamenti (si fa per dire) a tanti, sono favolette anche le responsabilità motivazionali che si vorrebbero addossare agli allenatori: perché i mezzi calciatori sono mezzi calciatori e lo resteranno sempre, non c'è allenatore che tenga. Quando un mastino come Capello si trovò di fronte una testa di cazzo come Lassissi, tanto per fare un esempio, semplicemente non lo fece giocare più: avendo ben chiaro che è inutile cercare di trasformare un cojone in un calciatore vero.
La Lazio è questa, è terza (quarta) in campionato perché è una buona squadra; evidentemente la posizione di classifica è stimolo che alimenta la voglia di sé stessa, perché in Italia la cultura del campionato come vero torneo importante è molto radicata. In Europa gli stimoli dei mezzi calciatori calano e una buona squadra diventa una mezza squadra: abbastanza per perdere comodamente con l'AZ, che vale una mezza classifica in A, non di più ma neanche di meno.
Con questo quadro, non si capisce come in molti parlino di trascurare "la coppetta" per concentrarsi sul campionato... per andare in Champions che lì sì che ci si diverte. Come no. Così come fa veramente rabbia sentire e leggere che il ritorno in Olanda vada affrontato con le terze linee perché tre giorni dopo c'è il derby. Proprio il modo migliore per perdere l'una e l'altra partita.
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