Visto da me: Lazio-Milan 4-0

di Er Matador



Già, miglior partita da quando?
Domanda solo apparentemente secondaria, perché una prestazione così va inquadrata non solo in un'analisi tecnica ma in un contesto storico.

Partita in cui ha funzionato semplicemente tutto da parte di tutti, con la prova dei due terzini a completare in maniera determinante i picchi di qualità cui siamo un po' più abituati.

Due i dati in grado di trasformare delle eccellenti prestazioni individuali in una macchina infernale: la capacità di rimanere sempre corti, portando superiorità numerica in tutte le fasi di gioco; i tempi sempre gestiti in proprio, anziché subirli.
Quante volte ci siamo disperati per una Lazio che si lasciava intimidire da un "bau" degli avversari, quando sarebbero bastate un po' di presenza mentale e testa fredda per spezzare il ritmo e mandarli a vuoto?

Ieri sera, al contrario, gli uomini di Sarri hanno giocato regolarmente sulla frazione di secondo in cui congelare la manovra, mantenendone il pieno controllo, in attesa del fotogramma più adatto per piazzare accelerazioni incendiarie.

Per completezza di analisi, in che misura ha inciso un avversario in rottura prolungata?
Assai poco sul saper fare ciò che i biancocelesti hanno esibito per novanta minuti; assai più sul lasciargliele fare da parte dell'avversario.

A parte le componenti psicologiche, il Milan è apparso in troppi elementi limitato al piccolo trotto ma senza le gambe per il cambio di ritmo.
Il che ha permesso ai capitolini da un lato di recuperare la posizione, mantenendo la mappatura del campo in fase tanto offensiva quanto difensiva; dall'altro di rendere incontrastate, una vera e propria arma totale, accelerazioni che comunque avrebbero messo in difficoltà qualsiasi avversario.

Il tempo dirà, abbastanza rapidamente. Per ora, godiamocela.

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