Visto da me: Lazio-Bologna 1-0 (CI)

di Er Matador



Dunque:


1) da ieri sappiamo che si possono fotocopiare o quasi i gol, ad esempio quello decisivo nell’ultimo derby.
Perfetto Sosa come controfigura di Ibañez (nella foto, ndr), altrettanto Pedro nel ripetere il movimento.
Confermati anche Felipe Anderson come marcatore, sia pure con una soluzione leggermente modificata, e l’allenatore di lingua portoghese sull’altra panchina.
Manca la faccia di Maurigno dopo il gol, ma non si può avere tutto

2) Miglior prestazione o quasi nell’era Sarri quanto a gestione del possesso palla.
Millemila passaggi, ma quasi tutti a distanza di sicurezza dalla propria area, hanno concretizzato il vecchio adagio del Barone secondo cui “se la palla l’abbiamo noi non ce l’hanno gli altri”.
La Lazio ha concesso praticamente nulla in difesa, stando anche più attenta del solito a non farsi prendere alle spalle.
Il tempo dirà, e con avversari più impegnativi, ma ora giocatori e tecnico dispongono di un modello di riferimento collaudato sul campo

3) Dal Bologna al Bologna, Maximiano riprendeva il discorso interrotto dopo cinque minuti di gioco.
Meno dell’ordinaria amministrazione, liquidata senza note di rilievo: come anticipato al punto precedente, i compagni gli hanno lasciato poche occasioni per mettersi in mostra

4) Negativo invece, per una squadra che ha costruito così tanto, il rapporto fra mole di gioco e conclusioni a colpo sicuro.
Addirittura tragico il rapporto col numero di gol, che ha lasciato aperta fino all’ultimo brivido una gara da goleada.
Attaccanti di movimento, che arrivano alla conclusione in debito di ossigeno? Schemi da perfezionare? Atteggiamento mentale manchevole di killer istinct, che emerge quando bisogna affondare il colpo?
Intervenire comunque quanto prima, non si può essere obbligati a costruire un 5-0 per arrivare a una vittoria di misura

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