Visto da me: Lecce-Lazio 2-1

di Frank 73



Consueta partita infrasettimanale.

I giorni feriali, nella programmazione fisico/atletica della settimana, sono destinati alla preparazione della partita domenicale.
È una scelta, scelta che, soprattutto nel periodo autunnale, avrei invertito, dato che la permanenza in Europa contava molto di più di tre o quattro punti guadagnati in campionato, il quinto invece che l'ottavo posto.
Ci rifaremo con l'Empoli, come da programma.
Ma la nostra stagione sembra destinata all'anonimato, a una agonizzante attesa della prossima.

Pensare che per preparare questa stagione (fuori dall'EL, quinti per ora in serie A, credo non sia neanche quotata l'eliminazione dalla Coppa Italia tra il primo turno e quello dopo...) c'è voluto... ehm... un anno di transizione (...).  :o
Probabile che ci si debba augurare di ripeterne almeno il discreto piazzamento finale, non sarà facile ma i mezzi li abbiamo.

Quando la Lazio perde in questa maniera, come perdeva la Lazio di Inzaghi, come perdeva la Lazio di Pioli, come perdeva la Lazio di Petkovic, rivalutiamo Tare, è sempre colpa degli allenatori, Tare è l'incompreso.
Poi c'è la primavera e un centinaio di ragazzi passati per Formello e regolarmente SPARITI dal calcio professionistico, quando ci sono società che nello stesso periodo, un lustro, hanno lanciato giovani che oggi sono titolari in serie A e in B a dozzine.

I tecnici citati hanno perso dopo aver vinto (Pioli miglior piazzamento del ventennio, Pektovic il derby dei derby, Inzaghi tre trofei nazionali), tutti e tre ci hanno fatto competere e, in diversi momenti, sentire all'altezza dei club più titolati.
Da un biennio si è scelto di (non) partecipare e questa sensazione di poter sfidare gli altri per vincere (almeno io non l'ho avvertita in alcun momento), neanche quando abbiamo episodicamente battuto sul campo il club più titolato.

Ma in quale manoscritto antico c'è scritto che a Lecce non si perde?

Il problema non è tanto aver perso. Una squadra che è al quinto  posto e che ha come obiettivo il quarto, non lo scudetto, può benissimo perdere a Lecce.
Le squadre che annualmente si classificano al quarto posto di battute di arresto come quella di Lecce ne contano diverse. Altrimenti lotterebbero per il titolo.
Il problema, o meglio ciò che fa sensazione, non è tanto la sconfitta in sé, quanto non aver visto inquadrato neanche una volta il portiere del Lecce per più di metà partita, essere andati sotto e anche in quella situazione di punteggio aver stentato a superare la metà campo.
Erano sulle gambe, ci si allenava per i festivi.

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