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Bisognerà attendere maggio per conoscere la decisione dell'UEFA sui fatti di Praga: la Lazio rischia un turno a porte chiuse e una multa.
Ci vorrà oltre un mese per conoscere il destino della Lazio in campo europeo. Sul rettangolo di gioco il piatto piange e le chances di conquistare l'accesso all'Europa League via campionato sembrano ridotte al lumicino, ma intanto per il club biancoceleste si annuncia un lungo periodo di attesa prima di conoscere le decisioni dell'UEFA in merito ai recenti fatti di Praga.
La relativa sentenza era attesa per martedì 22 marzo, ma si è deciso per uno slittamento, considerando anche l'uscita della Lazio dall'Europa. I capitolini saranno giudicati per il comportamento tenuto da una parte della tifoseria in occasione della gara di andata contro lo Sparta dello scorso 10 marzo.
Il giocatore della squadra ceca Costa Nhamoinesu fu preso di mira con una serie di cori di stampo razzista, cori che portarono l'arbitro Mallenco a disporre la sospensione del match per circa un minuto. L'UEFA decise quindi di aprire un'inchiesta per "striscione illecito, comportamento razzista e cori illeciti".
Secondo la Lazio, i cori in questione sarebbero stati intonati dai tifosi del Wisla Cracovia e del Legia Varsavia presenti allo stadio, nel settore ospiti, assieme ai circa 1500 supporters italiani.
Peraltro, come scritto dal delegato UEFA nel referto, analoghi ululati razzisti sono stati indirizzati anche verso il laziale Keita da parte dei tifosi dello Sparta, assieme al coro 'italiano bastardo'. (e cosa ha scritto sul referto riguardo ai cori verso Costa? ddr)A maggio, come detto, la decisione finale. La Lazio, recidiva in tema di discriminazione razziale, rischia la chiusura dello stadio Olimpico per un turno ed una forte multa.
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